Neuropolitica

D. M. Amodio e altriNeurocognitive correlates of liberalism and conservatorismNature Neuroscience, 2007, 10/10, 1245-1246
 Lo spirito conservatore presenta still cognitivi più stabili, duraturi, strutturati, mentre lo spirito “liberale” è più tollerante e propenso a valorizzare l’informale, la complessità, l’ambiguità e l’innovazione. A questi stili cognitivi (che condizionano l’orientamento politico) corrispondono diverse modalità nella capacità di gestione delle esperienze conflittuali che troverebbe riscontro in una differenza di attività riscontrata nella regione anteriore del cingolo.  
J. R. Alford C. L. Funk J. R. HibbingAre political orientations genetically transmitted?American Political Science Review, 2005, 99/2, 153-168
 Viene sperimentata l’ipotesi che gli orientamenti e i comportamenti politici siano il risultato non solo degli influssi ambientali, ma anche degli influssi genetici. Utilizzando forme metodologiche di approccio standard della genetica comportamentale – in particolare la comparazione delle correlazioni differenziate tra le attitudini di gemelli monozigoti e dizigoti – si giunge alla conclusione che la base genetica gioca un ruolo importante nel determinare il marker politico-ideologico della persona, mentre gioca un ruolo modesto nel determinare i percorsi di identificazione con un preciso partito politico
E. Falk e altriThe neural correlates of persuasion: a common network across cultures and mediaJournal of Cognitive Neuroscience, 2009, 22/11, 2447-2459
 La persuasione è una forma di interazione sociale in cui una persona, un gruppo, una setta cerca di convincere gli altri della bontà delle proprie credenze o opinioni. Cosa avviene nel nostro cervello quando “passa” un messaggio persuasivo?